Il centro
Dal 1981…per la tutela della vita
Il Centro Alfredo Rampi Onlus è un’Associazione nata nel 1981, in seguito al tragico evento di Vermicino in cui il piccolo Alfredo perse la vita, principalmente a causa della disorganizzazione dei soccorsi. Tale triste evento, scandaloso anche per l’uso mediatico che se ne fece, al contempo rappresentò un forte pungolo per l’Italia, risvegliando le coscienze dei cittadini dal sonno del fatalismo e della rimozione ambientale, e generò un forte desiderio di riscatto. Di questo riscatto si fece portavoce l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, dicendo a Franca Rampi – tuttora nostro Presidente onorario – che era il momento di dare vita a un’organizzazione seria della protezione civile. Da allora siamo stati impegnati in una serie di lotte per sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla rilevanza dei temi legati alla sicurezza e alla protezione civile e per stimolare l’impegno nel campo della prevenzione e del soccorso.
Nel 2011 il Centro Alfredo Rampi è stato insignito della Medaglia d’Oro da parte del Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, come premio di rappresentanza in occasione dei suoi 30 anni di attività.
Nel 2015 anche il Presidente Sergio Mattarella ha concesso una Medaglia d’Oro Presidenziale per la nostra iniziativa culturale “Premio Alfredo Rampi – Letteratura e Infanzia”.
Dal 1981 il Centro Rampi si dedica alla promozione della cultura della sicurezza e del benessere psicosociale, della protezione civile, della tutela dell’infanzia, della solidarietà, della legalità, della salvaguardia ambientale, dell’educazione alla protezione dei rischi ambientali, del sccorso tecnico ed emotivo nelle emergenze.
L’Associazione è riconosciuta dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale.
L’Associazione svolge le proprie attività in rete con importanti organismi istituzionali: la Consulta Nazionale sulla Sicurezza Stradale; la Fondazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione (FI.SI.CO.) di cui è membro fondatore; PIDIDA, comitato di associazioni UNICEF che lavorano per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Consulta Cittadina Sicurezza Stradale, Mobilità Dolce e Sostenibilità di Roma Capitale . Si avvale della professionalità di importanti Enti Istituzionali (Ministero Infrastrutture e Trasporti, Dipartimento della Protezione Civile, INAIL, ISPESL, Prefettura di Roma), di diversi Corpi Istituzionali (Polizia Municipale di Roma, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, Croce Rossa Italiana), e di svariati Enti no-profit e Associazioni di volontariato sanitario e di protezione civile.
Le attività dell’Associazione sono realizzate con la supervisione di prestigiose Istituzioni Scientifiche (INGV, Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento di Sociolinguistica dell’Università di Roma, Istituto di Prevenzione e Protezione dell’Università di Tor Vergata, Associazione Romana di Psicoterapia dell’Adolescenza, Ordine Nazionale degli Psicologi e Ordine degli Psicologi del Lazio).
La nostra mission
Il Centro Alfredo Rampi Onlus è un’associazione di protezione civile, la prima in Italia, diventata punto di riferimento a livello nazionale nell’ambito della prevenzione e dell’educazione al rischio ambientale.
I nostri principali obiettivi statutari sono:
• Tutelare, valorizzare, promuovere la protezione dell’ambiente naturale ed artificiale, per un miglioramento delle qualità della vita dei cittadini, per il pieno e libero godimento delle bellezze naturali.
• Divulgare i principi della Protezione Civile, della Protezione Ambientale e della Sicurezza negli ambienti di vita.
• Sollecitare e aiutare gli organi di governo, sia nazionali che locali, ad attuare quanto previsto da Leggi e regolamenti vigenti in materia di Protezione Civile, Sicurezza e Protezione Ambientale.
• Tutelare il diritto dei cittadini di vivere in un ambiente sicuro, in centri a misura d’uomo.
• Promuovere attività scientifiche di studio e di ricerca finalizzate ad approfondire la conoscenza delle tematiche oggetto di intervento.
• Promuovere iniziative comuni con altri soggetti, pubblici o privati che si occupino della tutela dei medesimi interessi.
Il Centro si è altamente specializzato nell’organizzazione di attività (seminari, campeggi, campi scuola, centri di aggregazione giovanile) finalizzate all’educazione e alla prevenzione degli incidenti dei ragazzi, degli adolescenti e degli adulti. Grazie alla sua originale metodologia denominata Psicopedagogia del rischio ambientale, l’Associazione ha coinvolto circa 300.000 tra bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 18 anni e più di 25.000 adulti tra insegnanti, genitori, educatori, volontari e professionisti in numerose iniziative volte a:
• costruire comportamenti positivi di tipo autoprotettivo partendo dal proprio ambiente di vita;
• considerare la Protezione Civile come una grande occasione di democrazia e partecipazione dei cittadini all’uso dell’ambiente;
• orientare il proprio impegno nel lavoro di rete.
L’impegno culturale del Centro Alfredo Rampi
Il nostro impegno culturale è incentrato sulla costruzione di una società civile rispettosa dei diritti dell’uomo, primi fra tutti quello alla sicurezza, all’incolumità, alla salute, alla protezione. Nei nostri anni di attività ci siamo battuti per affermare la prevenzione come responsabilità di tutti, la sicurezza e la manutenzione quotidiana dell’ambiente, la mappatura dei rischi che dovrebbe vedere in prima fila proprio coloro che vivono il territorio, la coniugazione stretta tra il livello microambientale del rischio e quello macroambientale.
Con orgoglio possiamo affermare che se abbiamo una buona legge di protezione civile nel nostro Paese è anche grazie all’impegno del nostro Centro. Tale responsabilità c’è stata imposta dal drammatico evento di Vermicino che ha dato vita all’Associazione. Un evento scandaloso per l’improvvisazione e disorganizzazione dei soccorsi e per l’uso mediatico deleterio che se ne fece; ma nello stesso tempo un evento che diede una sferzata al popolo italiano, che generò un forte desiderio di riscatto. Di questo riscatto si fece portavoce l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, dicendo a Franca Rampi che era il momento di dare vita a un’organizzazione seria della protezione civile. Da allora siamo stati impegnati in una serie di lotte per sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla rilevanza dei temi legati alla sicurezza e alla protezione civile e per stimolare l’impegno nel campo della prevenzione e del soccorso.
La battaglia per la protezione civile si combatte soprattutto sul piano culturale, cioè sul piano della costruzione della consapevolezza individuale e collettiva della centralità della questione sicurezza. Sicurezza non ridotta a mero problema tecnico, giuridico, burocratico o logistico, ma arricchita dalla dimensione umana e sociale, dall’impegno in difesa dei più deboli, della natura e dell’ambiente antropico, per valorizzare e migliorare le condizioni quotidiane di vita.
Interventi con i bambini e gli adolescenti per la prevenzione degli incidenti
Da circa 20 anni stiamo realizzando un progetto di prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza all’interno del Centro di Aggregazione Giovanile “Open Rings Center” nel quartiere Prenestino di Roma, con l’obiettivo di stimolare i ragazzi a verificare le ragioni delle condotte a rischio, nella prospettiva di far maturare in loro un patto sulla sicurezza e sulla salute.
Con le stesse premesse abbiamo formulato il nostro intervento di prevenzione degli incidenti nel campo dell’infanzia. Per rispondere al loro “bisogno di ambiente sicuro”, abbiamo scelto di promuovere il “Centro per la Sicurezza Urbana del Bambino”.
Siamo partiti dai bambini e dai giovani per poi arrivare agli adulti e rendere così il nostro progetto di sicurezza trasversale fra le generazioni. Da qui nasce il Progetto “Uso del territorio” e “Villaggio della Prevenzione e della Sicurezza” grazie ai quali siamo riusciti a sperimentare un modello d’intervento globale per la sicurezza del cittadino, capace di concentrare in una singola porzione di territorio interventi multipli di prevenzione.
L’impegno per il futuro
Ciò che contraddistingue il Centro Alfredo Rampi è l’impegno orientato alla costruzione della sicurezza ambientale e della prevenzione dei comportamenti a rischio.
È sufficiente dare uno sguardo alle pubblicazioni scientifiche dell’Associazione per documentare i risultati ottenuti e rendersi conto dell’imponenza del lavoro svolto.
Adesso il futuro ci riserva nuove sfide: il coinvolgimento della popolazione nel “sistema protezione civile”. Riuscire a coinvolgere tutta la popolazione di un territorio in progetti di educazione permanente ai rischi ambientali e di gestione dell’emergenza attraverso l’applicazione dei piani comunali di protezione civile (attualmente inesistenti o lasciati nel cassetto degli amministratori tanto da diventare obsoleti).
Per fare ciò occorre coinvolgere i cittadini in attività che li vedano soggetti attivi della prevenzione e del soccorso, responsabili della sicurezza del proprio ambiente e della salvaguardia della loro incolumità e della loro salute.
Idee, progetti e risultati nel campo della prevenzione
La nostra Associazione propone la scelta di utilizzare la sicurezza come vertice privilegiato per ripensare le nostre città e per rivedere il rapporto fra l’individuo e l’ambiente, al fine di rendere ciascuno più capace di conoscere e controllare i rischi legati al proprio territorio.
Occorre attivare fra i cittadini un processo educativo profondo e duraturo di automatizzazione (introiezione) delle regole autoprotettive, delle procedure, dei corretti comportamenti in caso d’emergenza, per modificare lentamente le proprie abitudini negative, per costruire un atteggiamento responsabile nei confronti del proprio ambiente, per sviluppare capacità autoprotettive a livello pratico-operativo e, contemporaneamente, per acquisire una mentalità della prevenzione.
L’educazione alla protezione civile attraverso l’educazione al rischio ambientale
Fin dal suo nascere il Centro Alfredo Rampi ha individuato l’intervento educativo per motivare l’individuo all’apprendimento di tecniche autoprotettive. Ogni addestramento per prepararsi all’emergenza è impensabile al di fuori di un’attività educativa complessiva che coinvolga la persona umana.
Con l’educazione all’emergenza si possono attivare le necessarie sensibilità nei confronti dei problemi del rischio ambientale ed è possibile costruire una serie di “comportamenti salvavita” protettivi e autoprotettivi (capacità di effettuare manovre di rianimazione, capacità di attuare un corretto comportamento in caso d’alluvione o di terremoto, educazione alla calma ed al controllo del panico, uso dell’estintore, ecc.).
Tale processo formativo, per essere efficace, deve uscire dalla precarietà ed arbitrarietà con cui è stato realizzato finora, per acquisire una stabile presenza all’interno del curriculum formativo di ogni cittadino del nostro Paese.