Insieme per celebrare 40 anni di impegno e solidarietà
Sabato 12 giugno, all’Auditorium della Conciliazione, eravamo in tanti.
Tutti per celebrare 40 anni di impegno, l’impegno di tutte le persone che hanno fatto il Centro Alfredo Rampi, nel superare traumi e tragedie, e nell’insegnare a prevenirle.
E’ proprio per tentare di andare “Più in là”, rispetto all’evento di Vermicino, che il Centro Alfredo Rampi è nato. E in questi quarant’anni ha aggregato cittadini, associazioni e istituzioni del nostro Stato intorno al progetto della protezione civile italiana e all’impegno per la prevenzione degli incidenti e delle calamità.
Per questo motivo abbiamo voluto ritrovarci con questo evento e, tra le varie iniziative, consegnare un riconoscimento a volontari, associazioni, istituzioni, che si sono attivati con il Centro Alfredo Rampi per migliorare la sicurezza e per intervenire nelle emergenze.
Il riconoscimento era l’opera artistica di Jasmine Pignatelli “Più in là”: una scultura ad anello, potente simbolo universale, sul quale è inciso il verso di Montale che celebra la potenza della vita e che ha dato il nome alla giornata di celebrazioni. Nella foto in alto è Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, a ricevere l’opera.
“Noi interpretiamo il nostro essere protezione civile in maniera letterale: e cioè pensiamo che il nostro essere presente nelle grandi calamità rappresenti il livello più alto di civiltà a cui ognuno di noi può aspirare e che più in generale ogni popolo può raggiungere – ha sottolineato il direttore del Centro Alfredo Rampi, Daniele Biondo. – Quando tutto viene distrutto è necessario che qualcuno ci tolga da quella condizione penosa, è necessario che la società intera sia presente per dire “ci sono, ci siamo, non sei solo, non è vero che è finito tutto!”. Ecco perché abbiamo bisogno dell’altro per rialzarci: dei soccorsi che, più immediati ed efficienti saranno, più potranno contrastare il trauma, la deriva brutale della catastrofe e ricostruire il sistema di convivenza civile, che si nutre proprio della solidarietà, della vicinanza, dell’unione.”