HEIMAT – SHARING THE LAND. Inaugurata mostra che racconta 13 luoghi simbolo dell’Italia: Vermicino è tra questi.
Matera – È stata inaugurata lo scorso 12 ottobre, presso il MUSMA (Museo Della Scultura Contemporanea Matera), la mostra dell’artista Jasmine Pignatelli dal titolo “HEIMAT – Sharing the land”.
Il Centro Alfredo Rampi Onlus, tra i promotori della mostra, ha partecipato all’inaugurazione con la Presidente Rita Di Iorio, per ringraziare l’artista Jasmine Pignatelli e tutte le persone coinvolte in questa bellissima opera che collega e unisce l’Italia intera.
Ringraziamo il MUSMA per l’interessante evento che intreccia arte contemporanea, memoria e coscienza civica e per lo spazio concesso alla nostra testimonianza.
La realizzazione e il significato
Su invito dell’artista, tredici manciate di terra sono state raccolte in tredici luoghi simbolo della recente storia d’Italia da altrettanti interlocutori. Sono piccoli cumuli di terra che si mescolano e che appartengono a luoghi della memoria, portatori di immagini e storie che hanno contribuito a creare una identità e una coscienza collettiva italiane.
Nel cuore del Museo di Matera si mescolano, tra le altre, le terre del pozzo di Alfredino, della scuola di Barbiana, di Riace e Lampedusa, del quartiere Tamburi di Taranto, la terra su cui sorge l’albero dedicato a Giovanni Falcone e di un luogo d’arte come Morterone.
Uno “sharing the land” collettivo e condiviso in cui si celebra l’appartenenza a una ideale HEIMAT, complessa parola tedesca traducibile come “PATRIA” e dalla forte componente emozionale, emotiva e sentimentale.
L’opera consiste, infatti, in un cubo in ferro che custodisce e mescola in un’unica terra, in un’unica memoria collettiva, le terre provenienti dai vari luoghi d’Italia. Su una faccia del cubo sono incise le coordinate geografiche delle terre di provenienza, raccolte e sigillate al suo interno con una performance dell’artista.
Il “rito” della condivisione
Ma Heimat è soprattutto un’opera video generata dal contributo di tutte le performances delle parti invitate, che ritraggono l’azione della raccolta della terra, del “rito” della condivisione, dell’atto del donare. Volti e voci, luoghi e azioni, nel procedere del video, finiscono per sovrapporsi fino quasi a creare un unico volto, un unico suono, un’unica memoria, un’unica terra, un’unica Heimat.
È interessante ricordare che il progetto, a cura del MUSMA e del critico e storico dell’arte Tommaso Evangelista, è stato realizzato con la collaborazione attiva di un gruppo di studenti del Liceo Classico “Tarantino” di Gravina nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro.
Sarà possibile visitare la mostra fino al prossimo 12 gennaio 2020.
Per conoscere e condividere, attraverso lo sgu
ardo e trasfigurante dell’arte, storie e memorie della nostra terra.